
Questa laurea magistrale, interamente impartita in lingua inglese, è stata costruita nell’ambito del Piano di Eccellenza 2018-22 del Dipartimento di Studi Umanistici, classificato fra i primi 30 nella QS World Ranking del 2018 per le discipline di “Classics & Ancient History”.
Obiettivo formativo è lo studio del network culturale mediterraneo, secondo una prospettiva storica e archeologica di piena integrazione fra Oriente e Occidente, nell’arco temporale compreso fra il secondo millennio a.C. e la tarda antichità.
In particolare agli studenti stranieri si raccomanda tale percorso formativo nel contesto di un paese quale l’Italia, straordinariamente ricco di beni archeologici, e in una città quale Pavia, ben posizionata per itinerari di studio e per visite museali.
Gli studenti potranno usufruire di:
- Convenzioni ufficiali fra l’Università e molte Istituzioni italiane ed internazionali, come la New York University - Institute for the Study of the Ancient World, il Museo Egizio di Torino, la Soprintendenza del Piemonte, Villa Adriana - Villa d’Este a Tivoli, Roma.
- Possibilità di Internships e Stages in Italia e all’estero.
- Viaggi di studio e campagne di scavo, Museum Labs in Cappadocia (Turchia), e in molte regioni d’Italia, inclusi due siti dell’UNESCO World Heritage: Villa Adriana a Tivoli e Dos dell’Arca in Valcamonica.
Il corso in sintesi
Descrizione obiettivi formativi specifici
Il corso di laurea magistrale che si propone vuol offrire un ampio panorama storico delle varie civiltà che si svilupparono nell'area del Mediterraneo dalla preistoria fino all'alto medioevo (dall'Asia occidentale all'Egitto, al Maghreb, all'Europa occidentale, continentale, orientale con specifica attenzione alla Grecia e alla Penisola Italiana), indagate e illustrate con uso privilegiato, ma non esclusivo, delle fonti archeologiche. L'archeologia vi sarà dunque intesa come disciplina storica dei manufatti e dei paesaggi e includerà, fra i suoi campi applicativi, anche la storia dell'arte o meglio delle arti antiche, secondo una caratterizzazione tradizionale e tuttora qualificante degli studi di scuola italiana. Si tratta di un percorso formativo (120 crediti) organizzato su due curricoli -uno archeologico uno storico- fortemente interrelati e risultanti da una visione comune di archeologia olistica, che mira ad approfondire in senso archeologico una preparazione antichistica di base, anche nella prospettiva di un successivo accesso a scuola di specializzazione e/o a master di secondo livello nell'ambito dei beni culturali. La predominante componente storico-culturale dell'offerta formativa è infatti assicurata da insegnamenti in cui il binomio history/civilization viene declinato in diversificate accezioni cronologiche e territoriali; nell'ambito di questi insegnamenti sono riservate alcune lezioni relative alla terminologia specifica di ambito archeologico nelle lingue antiche. Le competenze tecnico-metodologiche (anche nell'accezione dello sviluppo delle competenze informatiche per acquisizione, gestione e georeferenziazione dei dati e dell'applicazione delle nuove tecniche dell'archeologia) saranno conseguite attraverso un insegnamento mirato, un tutorato con prime applicazioni pratiche in università ed esperienze di tirocinio in cantiere e/o in museo; e quelle museologico-gestionali, attraverso la particolare modalità d'insegnamento adottata, che includerà anche attività didattiche fuori sede e visite guidate in parchi archeologici e musei, fra i quali, a titolo di esempio, il Museo Egizio di Torino. A seguito di competenze di base di ambito storico-archeologico e tecnico impartite nel primo anno, il secondo anno, differenziando il percorso formativo nelle due macroaree di storia e di archeologia intende offrire gli studenti un percorso che li avvicini maggiormente ad aree di apprendimento su cui specializzarsi. Il curriculum archeologico permetterà un approfondimento nelle seguenti aree di apprendimento: - Archeologia del Mediterraneo mirata all'acquisizione di competenze sulla cultura materiale come risultato delle interazioni tra le antiche civiltà mediterranee, con particolare riferimento all'artigianato e all'architettura ma anche all'integrazione degli insediamenti nel paesaggio antropizzato e non, per tutta l'antichità dalla preistoria al medioevo e senza pregiudiziali classicistiche né partizioni artificiose tra Oriente e Occidente. Lo studio della storia dell'arte entra a pieno titolo nel progetto didattico ed è declinato nel contesto di provenienza o appartenenza dei monumenti, con approccio anzitutto rivolto a una loro integrale storicizzazione, e con attenzione estesa agli aspetti tecnologici e socio-economici della produzione e del consumo; - Metodologia della ricerca archeologica mirata all'acquisizione delle competenze giuridiche e tecnico-professionali indispensabili alla ricerca archeologica sul campo, nonché alla tutela del bene archeologico e alla sua conservazione e valorizzazione nello spazio museale. Tali competenze riguardano in particolare la teoria e tecnica dello scavo stratigrafico e della sua documentazione (informatica, grafica, fotografica); mentre le discipline propriamente archeometriche e le relative applicazioni delle scienze della natura sono presentate allo studente attraverso le domande che esse ammettono e le risposte che ci possono dare. Il curriculum storico permetterà un approfondimento nelle seguenti aree di apprendimento: - Storia antica mirata al completamento e consolidamento di competenze sulla storia evenemenziale e culturale delle antiche civiltà mediterranee, tra Oriente e Occidente, con accesso e analisi critica delle fonti letterarie, e storiografiche e documentarie, se possibile, in originale o per lo meno in traduzioni scientificamente accreditate. L'insegnamento potrà dunque includere anche nozioni basilari delle lingue antiche di riferimento. L'insegnamento del curriculum in una laurea di archeologia favorirà anche l'approfondimento di quegli aspetti di storia economica e sociale che possono beneficiare in particolar modo dei risultati quantitativi e ben definiti in termini di provenienza e datazione del dato archeologico; - Studi di recezione del Mediterraneo antico mirata a valorizzare l'utilità e produttività dell'estensione dell'approccio archeologico a contesti post-antichi e in particolare all'età medievale, e ad acquisire sensibilità di percezione e capacità di lettura dei fenomeni revivalistici e di ripresa dell'antico. Il corso di studio, che si propone alla fruizione di studenti di provenienza internazionale, è interamente impartito in lingua inglese, sicché pretende all'ingresso il requisito di un livello di competenza linguistica inglese non inferiore a B2. Tra i suoi obiettivi formativi è tuttavia prevista, per studenti di madrelingua non italiana, anche l'acquisizione di “ulteriori conoscenze linguistiche” nell'ambito della lingua italiana. Gli studenti di madrelingua italiana che hanno già una conoscenza della lingua inglese di livello B2 come requisito di ingresso al corso, avranno la scelta di acquisire “ulteriori conoscenze linguistiche” attraverso un insegnamento mirato al miglioramento della loro capacità di scrittura inglese, oppure di approfondire ulteriori aspetti delle aree di apprendimento su cui intendono specializzarsi acquisendo 6 CFU di “Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro”.
Sbocchi professionali
Archeologo e storico delle arti delle civiltà dell'antico mondo Mediterraneo La preparazione acquisita consente al laureato magistrale: - di operare in collaborazione con e d'inserirsi in società e cooperative, nazionali e internazionali, di servizi archeologici; - d'inserirsi in organismi e unità di studio e di ricerca, impegnati nella conservazione del patrimonio archeologico, artistico, documentario e monumentale, presso enti e istituzioni sia pubblici, es. Soprintendenze (ma non statali: Comuni, Province, Regioni) sia privati (fondazioni e musei); - di condurre ricerche archeologiche sul terreno (prospezioni di superficie e scavi) su autorizzazione e per incarico degli enti preposti alla tutela, da singolo o nell'ambito di associazioni professionali; - di svolgere attività di comunicazione scientifica nell'ambito dei temi archeologici, sia a mezzo stampa sia attraverso strumenti multimediali; - di fornire consulenze su temi archeologici nell'ambito forense o nell'ambito della pianificazione territoriale o urbanistica - di partecipare a concorsi per l'esercizio della professione di guida turistica; - di accedere a scuola di specializzazione, a dottorato di ricerca e a master di II livello. Come già osservato sopra (“funzione in un contesto di lavoro”), è importante sottolineare che le posizioni di funzionario archeologo, nei ruoli ispettivi e direttivi (statali), museali e di tutela di siti e monumenti archeologici, richiedono in Italia, in aggiunta al titolo di laurea magistrale, anche un diploma di specializzazione e/o di dottorato di ambito archeologico. Quest'ultimo è pure indispensabile per l'accesso a un’eventuale carriera accademica nel settore.
Conoscenze richieste per l'accesso
Per essere ammesso al corso di laurea magistrale lo studente deve essere in possesso della laurea o del diploma universitario di durata triennale (compresa quella conseguita secondo l'ordinamento previgente al D.M. 509/1999 e successive modificazioni e integrazioni) o di un altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo dagli organi competenti dell'Università. Si richiede inoltre il possesso di un'adeguata cultura storica di base (preferibilmente riferita al mondo antico) e del requisito curricolare consistente nel titolo di laurea di primo livello in una delle seguenti classi: – ai sensi del D.M. 270/2004: L-1 Beni culturali L-5 Filosofia L-6 Geografia L-10 Lettere L-15 Scienze del turismo L-42 Storia L-43 Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali; – ai sensi del D.M. 509/1999: 5 Lettere 13 Scienze dei beni culturali 29 Filosofia 30 Scienze geografiche 38 Scienze storiche 39 Scienze del turismo 41 Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali; o nel titolo di laurea del vecchio ordinamento (previgente al D.M. 509/99) in: Conservazione dei beni culturali, Lettere, Filosofia, Geografia, Scienze turistiche, Storia, Storia e conservazione dei beni culturali, Lingue e civiltà orientali. Per una valutazione (non selettiva, ma orientativa) della preparazione personale è previsto un colloquio di ammissione che, per candidati provenienti da sede estera, potrà svolgersi anche in videoconferenza. Esso permetterà d'indirizzare i candidati con serie lacune formative ad appositi tutorati di sostegno ed eventualmente a insegnamenti propedeutici all'iscrizione. Per candidati con titolo di primo livello conseguito in università estere, si valuteranno i requisiti curricolari sulla base dei contenuti formativi del corso di studio di provenienza (preferibilmente storico-letterario antichistico: Classics). Per tutti i candidati che non siano di madrelingua inglese e non provengano da un corso di laurea di primo livello impartito in lingua inglese, sarà preteso come requisito d'accesso una conoscenza dell'inglese per lo meno di livello B2, che deve essere dimostrata attraverso il possesso di una certificazione linguistica rilasciata da un Ente certificatore riconosciuto dal Ministero (a esempio: First Certificate di Cambridge, ISE del Trinity College, IELTS, TOEFL) o, in alternativa, attraverso un attestato rilasciato dal centro linguistico di Ateneo (o dall'Ateneo di provenienza), oppure ancora con l'acquisizione di almeno 24 crediti di lingua inglese nel triennio di primo livello.