Eventi speciali
Visite guidate e tante iniziative nel Roseto rinnovato e ampliato con oltre 200 esemplari
Nel weekend del 6 e 7 maggio torna la Festa del Roseto all'Orto Botanico dell'Università di Pavia, il più antico orto botanico della Lombardia, che quest’anno celebra i 250 anni dalla sua fondazione.
La tradizionale manifestazione, nata nel 1995 per iniziativa degli Amici dell'Orto Botanico, è arrivata alla 28aedizione. Protagonista dell’evento sarà il Roseto, la collezione più popolare dell’Orto Botanico, costituita nel Secondo dopoguerra da Raffaele Ciferri. Negli ultimi tre anni è stata interessata da lavori di ampliamento, rinnovamento e catalogazione a opera del personale dell’Orto. Attualmente comprende 200 esemplari di rose botaniche, antiche e moderne, fra le quali si possono ricordare Rosa agrestis, specie autoctona dalle foglie profumate di mela; l’antica rosa ‘Kazanlik’, storicamente impiegata per la preparazione dell’essenza di rosa; e ‘La France’, la prima rosa moderna della storia (1867). La collezione rappresenta un laboratorio a cielo aperto che consente di divulgare nozioni di botanica e orticoltura, complice anche la gestione sostenibile, che prevede, per esempio, la rimozione meccanica delle malerbe, la raccolta manuale del coleottero fitofago Popillia japonica e l’uso di macerato di ortica contro l’afide della rosa.
Nelle giornate di sabato 6 maggio (alle ore 15:00 e 17:00) e di domenica 7 maggio (alle ore 11:00, 15:00 e 17:00) si svolgeranno visite guidate nel Roseto e in Orto a cura del Sistema Museale di Ateneo e degli Amici dell'Orto Botanico, da prenotare almeno 24 ore prima inviando un'email a: prenotazione.musei@unipv.it.
Il 6 maggio ore 11 dimostrazione in treeclimbing per il prelievo in quota di DNA del platano secolare
Il 7 maggio, alle 16:30, si terrà invece la conferenza di Laura Bettini dal titolo: "Ambiente e comunicazione: si può fare".
Sabato e domenica l’Orto Botanico resterà aperto al pubblico dalle 10:00 alle 18:00. Oltre al Roseto, sarà possibile ammirare anche il Platano di Scopoli (alto 45 metri, quest’anno compie 245 anni di età), l’aiuola del Tè pavese, la rinnovata collezione di piante officinali, l’Irideto in piena fioritura, la nuova collezione di Hosta, il Vigneto proibito e la felce acquatica endemica Isoëtes malinverniana.
L’ingresso, per l’occasione, sarà di 1,00 €.
La Riserva Naturale Statale Integrale Bosco Siro Negri è meta di due visite guidate che si svolgeranno nel pomeriggio di domenica 30 aprile e di domenica 14 maggio. Il ritrovo avverrà presso la Cascina Venara di Zerbolò ove è possibile parcheggiare alle ore 15.
Per la partecipazione è richiesta la prenotazione scrivendo all’indirizzo di posta elettronica riserva.sironegri@unipv.it entro il giovedì precedente riportando cognome e nome degli interessati e indicando nell’oggetto “Visita Riserva 30 aprile” oppure “Visita Riserva 14 maggio”.
La visita comporterà un trasferimento pedonale da Cascina Venara alla Riserva della durata di circa 20-25 minuti, l’attraversamento della Riserva e il ritorno a Cascina Venara seguendo il medesimo percorso. La durata complessiva è di un paio d’ore circa.
Cenni storici
La Riserva Bosco Siro Negri è un appezzamento forestale donato all’Università di Pavia il 14 giugno 1967 da Giuseppe Negri perché venisse “conservato nello stato attuale e integro in perpetuo”. Nello stesso anno l’Ateneo accettò la donazione e nel 1970 (Anno Europeo per la conservazione della natura) decise di costituire tale foresta, sita in comune di Zerbolò sulla riva destra del Ticino, come Riserva Naturale Integrale. L’accesso è possibile solo per attività di ricerca, educative e didattiche rimanendo altrimenti interdetto. La Riserva venne riconosciuta dallo Stato italiano nel 1973 diventando la più piccola riserva statale del nostro paese. Questo bosco rappresenta un lembo superstite (9 ha circa) rappresentativo della foresta planiziale padana ed èstata caratterizzata dalla sospensione totale delle attività di gestione dal termine della II Guerra mondiale. È una foresta di latifoglie miste in cui sono presenti tra gli altri farnia, pioppo nero, acero campestre, pioppo bianco, olmo minore. È situata all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Rappresenta un habitat di interesse conservazionistico a livello europeo (Direttiva 92/43/CEE - Habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)” e rientra nella ZSC (Zona Speciale di Conservazione) “Boschi Siro Negri e Moriano”.